Sementi e futuro

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Molti di voi ricorderanno che nella gelida isola di Spitsbergen, nel desolato arcipelago delle Svalbard stanno costruendo la superbanca delle sementi, destinata a conservare 3 milioni di varietà di piante di tutto il mondo. Una banca scavata nel granito, con chiusure a prova di bomba, sensori di movimento e una muraglia di cemento armato spessa un metro. Una specie di “Arca dell’Apocalisse”. Tutto bene direte voi, il grosso problema è che il finanziatore principale è la Fondazione Rockefeller assieme a Monsanto e Syngenta (i due colossi del biotech), la Pioneer Hi-Bred che studia ogm per la chimica DuPont e la Fondazione “Bill & Melissa Gates” di William III Gates il patron della Microsoft. Di banche di sementi ne esistono almeno un migliaio in giro per le università del mondo, per l’esattezza sono 1400. Perché proprio questa? Ricordiamo a questo punto le parole pronunciate da Henry Kissinger intorno agli anni ‘70: «Chi controlla il petrolio controlla il Paese; chi controlla il cibo, controlla la popolazione». Il petrolio i Rockefeller lo controllavano all’inizio del secolo scorso con la Standard Oil, oggi lo controllano con il cartello petrolifero mondiale. Quindi si stanno organizzando per controllare il cibo… E' arrivato il momento di svegliarci da questo sonno profondo. Tra qualche anno il mondo intero sarà costretto a ricorrere ai sistemi ogm brevettati appositamente per noi dalle lobbies, strada senza ritorno che porterà alla scomparsa delle sementi autoctone riproducibili, in cambio di sementi penosamente sterili e alla dipendenza totale e schiavistica nei riguardi dei nuovi monopolisti. E' giunto il momento di muoverci per evitare l’inevitabile, anche perché se dovessero entrare gli ogm nelle coltivazioni tradizionali, difficilmente potremo tornare indietro, proprio a causa della loro enorme e veloce infestazione. Incoraggiamo la nascita e/o aiutiamo la diffusione dei gruppi di scambio sementi biologiche, perché se scompariranno le sementi autoctone, originarie un domani dovremmo chiedere il permesso alla Fondazione Rockefeller per poter vivere! Nei piccoli supermercati o dal negoziante di fiducia, chiediamo e pretendiamo solo alimenti biologici o biodinamici; evitiamo di fare acquisti nei grossi centri commerciali, tutti a capitale straniero. La scelta vegetariana biologica è per esempio, il primo passo, “il primo gradino di un progresso spirituale“. Aiutiamoci da soli, diamo una mano a noi stessi amici del GVA perchè nessuno verrà mai a darci una mano

Daniele V.

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