Purtroppo avanziamo

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Non c'è niente da fare amici del GVA, anche se non lo vogliamo progrediamo. Chi si ferma è perduto, recitava un vecchio adagio, ed infatti il 2011 si ripresenta meglio del 2010 e prima di lui il 2009 e così via a ritroso nel tempo. Ad un occhio non attento tutto sembra uguale, immobile, fa giorno al mattino e tramonta alla sera. Ma ogni giorno, anche se piccolo piccolo, facciamo un passo, ci muoviamo. Pure oggi facendo un giro per le vie del mio paese ho notato questo piccolo passo in avanti. Nella roggia Pessa, semi asciutta, facevano bella mostra di s'è due grossi sacchi di immondizia e gettando lo sguardo lungo l'asta della roggia, seguendo la corrente, alcune borsine ordinatamente legate, ordinatamente distribuite lungo le sponde. Ieri pomeriggio non c'erano. Sicuramente il frutto del lavoro notturno dei soliti imbecilli senza cultura e senza nazionalità. Che dire, quando ogni giorno assisti a questo lento ed inesorabile degrado della nostra acqua, della nostra vita, i buoni proponimenti vacillano come foglie al vento. Ti chiedi se vale la pena combattere, ti chiedi se riusciremo mai a vincere contro costoro. Ti chiedi dove sono le istituzioni, dov'è chi deve o dovrebbe controllare e ti viene voglia di prendere uno di questi incivili a calci. Ti chiedi perchè non molli e non ti rinchiudi in casa come fanno già in molti, troppi. Così succede ovunque getti lo sguardo. Strade, rogge, vie, campi, boschi tutto è un fiorire di borsine, sacchi, esta the, bottiglie. Quando non trovi di peggio. Televisori, frigoriferi, pneumatici, eternit, scarti edili se non addirittura fanghi di origine sconosciute. Una morte lenta, indolore. E tutto questo sotto gli occhi di tutti. Si qualche parolaccia contro qualcuno ci scappa, qualche frase pesante contro l'immigrazione, battute di rassegnazione nei confronti della polizia provinciale o di chi dovrebbe controllare, indagare, punire. Poi si torna a casa e si dimentica in fretta. In casa ci sentiamo al sicuro. L’inquinamento è lontano, la casa è pulita come il cortile, il giardino. Il nostro piccolo mondo è salvo, intatto. Ma è veramente così? Siamo al sicuro dietro le mura delle nostre case? E l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo non ci arrivano forse dall’esterno? Quel mondo inquinato che ci fa si arrabbiare, ma che bisogna dimenticare in fretta. Meglio non pensarci, illudendoci che i nostri alimenti arrivino da altre parti, da luoghi lontani, più puliti. Quei luoghi esistono solo nella nostra mente amici miei, vivono dentro le nostre speranze, i nostri sogni. Quei luoghi sono scomparsi o stanno scomparendo, per colpa nostra. Colpa di tutti quelli che fanno finta di non vedere, che demandano ad altri quello che ognuno di noi dovrebbe fare. Parlare, denunciare, scrivere, insegnare, educare. Una fetta di futuro, ogni giorno, è riposta nelle nostre azioni. Ogni giorno.
Daniele V.

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