Pneumatici

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Arriva l'inverno ed ecco l'ennesima ordinanza che obbliga all'uso delle catene o in alternativa le gomme da neve. Quattro gomme nuove sono una bella spesa, devo ammetterlo, però guardo al futuro. Le mie gomme sono già vecchiotte, le cambio e passo l'inverno tranquillo, poi in primavera ci penserò. Fatto. Ora sono a posto con le mie quattro belle gomme nuove e le vecchie?

Centomila tonnellate di pneumatici fuori uso, una quantità certamente non risibile, spariscono nel nulla ogni anno. La colpa non è del mago Silvan amici del GVA, qui la magia non centra nulla, sono fatti ben più terreni. Più che sparire nel nulla questi pneumatici rotolano e rotolando vanno a finire, guarda tu il caso, il qualche campo o in qualche roggia. Sembra che queste gomme ( ma queste sono notizie incontrollate) dopo aver percorso migliaia di chilometri, non riescano più a fermarsi e nottetempo abbandonano i depositi e se vanno in giro da sole a formare piccole discariche. Stupefacente amici del GVA, chi l'avrebbe mai detto. Questi sono gli sconfortanti dati raccolti nel dossier realizzato da Legambiente con la collaborazione di Ecopneus. In Italia, stando al rapporto, sono state individuate, a partire dal 2007, 1.049 discariche illegali estese su un territorio complessivo di oltre sei milioni di metri quadrati. Sul banco degli imputati, per quanto riguarda i grandi traffici, la criminalità organizzata, tanto che la concentrazione maggiore (il 63%) di siti di smaltimento abusivi si localizza, non a caso, in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Complici, ammettiamolo, anche i nostri lumbard che si fanno allettare da risparmi consistenti per smaltimenti in "nero". Comunque la maglia nera va alla Puglia, che ha all’attivo 230 siti di PFU, quasi il 22% del totale nazionale. Seguono la Calabria con 159 siti, la Sicilia con 141, e la Campania a quota 131. Al Centro è la Regione Lazio ad avere la peggio con ben 77 siti, mentre al Nord il triste primato è del Piemonte con 37 sequestri di discariche abusive di PFU. Non mancano illegalità al di fuori delle ecomafie perpetrate da piccoli operatori quali gommisti, officine, trasportatori, che creano piccole discariche per risparmiare sui costi di smaltimento. Altri dati che emergono dal dossier riguardano le perdite economiche dello Stato, quantificate, per questa tipologia di rifiuti, in 743,2 milioni di euro l’anno. Questi soldi sono a carico dei contribuenti come i costi di bonifica delle discariche abusive amici del GVA. Il danno economico complessivo (dell'ultimo triennio) si attesta ad oltre 2 miliardi di euro, con forti ripercussioni sia sulle casse dello Stato che sugli operatori del settore che lavorano nella legalità. Senza contare i danni al paesaggio ed i gravi rischi per l’ambiente, specie in caso di incendio. Per fortuna qualche cosa si sta muovendo: L’ambiente può tirare un sospiro di sollievo: nel 2012 si prevede che 47.997 tonnellate di pneumatici saranno ricostruiti e non finiranno in discarica. Il loro riciclo comporterà un risparmio di 45.544 tonnellate di materie prime, 114 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, e 222 milioni di euro. Per la produzione di uno pneumatico per automobile occorrono circa 35 litri di petrolio, mentre per uno pneumatico industriale ne servono almeno 100 litri, se i pneumatici usati ma ancora integri nella struttura venissero ricostruiti, zero litri.

D. V.

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