Ali nel cielo

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Qualche giorno fa qualcuno mi ha chiesto se e come era possibile posizionare una mangiatoia per gli ucellini nel giardino. Una domanda semplice che ha avuto il potere di rattristarmi: ma tu hai ancora passeri nel giardino? Qualche passsero cinguetta ancora, è vero, ma niente di paragonabile alla mia lontana infanzia. Dove sono finiti questi amici alati che un tempo rallegravano chiassosi i nostri cortili? Una risposta non ce l'ho ma rovistando in rete sono venuto a sapere che gli amici passeri sono stati inseriti nella lista degli animali  a "rischio", non in via di estinzione, sia chiaro, ma a rischio e il che  tutto dire. Infatti, come diceva il testo irmato da Danilo Mainardi (l’ornitologo che va a SuperQuark ), negli ultimi 30 anni i passeri sono diminuiti del 50%. Infatti avrete notato anche voi amici del GVA quant pochi passeri ci sono in giro. Solo una ventina di nni fa erano ovunque, non esisteva pollaio, orto o giardino che non ne brulicasse. E' un segnale che inquieta: che cosa succede? Perché di punto in bianco e dopo secoli di convivenza i passeri stanno scomparendo? La maggior parte sono spariti di punto in bianco fra il 2003 e il 2004, un biennio nefasto per questi uccellini, c'è chi dice per una virosi, chi per il benzene contenuto nella benzina verde, chi addirittura vede nella riqualificazione dei nostri tetti (sono sempre meno le coperture con i coppi) il vero problema. E le ultime notizie non sono buone, perché il decremento demografico, purtroppo, non fa che progredire. Qualche esempio: certo il più eclatante, tra quelli emersi riguarda Varsavia, nei cui giardini la passera europea è praticamente scomparsa (diminuzione del 95%), mentre la diminuzione cittadina media risulta essere del 49%; quanto ai dati italiani, i decrementi oscillano dal 40 al 50%, e ciò rispecchierebbe ciò che avviene un pò dappertutto in Europa. La situazione appare tutt' altro che stabilizzata. Quanto alle cause, sono molteplici e ad effetto cumulativo amici del GVA. Determinante, a ogni modo, è la carenza di insetti, in special modo di afidi, nella dieta dei nidiacei. Una dieta quasi solo vegetale ne fa morire molti già nel nido e, quelli che scampano, sono deboli e in seguito vittime di malattie di carattere infettivo. Vi sono poi le intossicazioni da metalli pesanti e da pesticidi, c' è il fatto che le moderne tipologie costruttive degli edifici risultano inadatte allanidificazione e infine, per uanto riguarda le aree urbane, una gestione del verde pubblico dove piante ed erbe spontanee risultano sempre più rare. Il declino dei passeri segue, purtroppo, quello delle rondini, che ormai ci siamo abituati a non vedere quasi più nei nostri cieli. Contrariamente alle rondini, però, i passeri non avrebbero dovuto diventare, proprio per certe loro caratteristiche, specie a rischio. Gli animali minacciati di estinzione, infatti, solitamente appartengono alla categoria degli specialisti. Per le rondini, se sparissero gli insetti che abitano il cielo, sarebbe una condanna definitiva. Questo perché gli specialisti non hanno tante frecce al loro arco, ma una soltanto. I passeri, invece, sono degli straordinari generalisti. Possono nutrirsi in tanti modi e di tante cose, ma soprattutto sono opportunisti e adattabili. Ciò che ancora non si sa è se troveranno un nuovo equilibrio, oppure se il loro declino implacabilmente continuerà. Speriamo nella prima ipotesi, e vediamo di dar loro una mano.   Non sò cosa ci riserverà il futuro amici del GVA, nel cielo le ali stanno scomparendo come scompaiono nel mio vecchio cuore. I sintomi della malattia sono evidenti ma ancora ci rifiutiamo di prenderne atto. I nostri amici alati stanno scomparendo nell'indifferenza generale e all'orizzonte nuvole nere si stanno addensando sul nostro futuro. Aiutiamoci e aiutiamo questi compagni di viaggio, facciamo sentire la nostra voce con chi ancora qualche cosa può fare. Non cadiamo nella trappola della rassegnazione. Già oggi può essere il giorno giusto!

D.V.

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