Passeri

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Dove sono i passseri, piccoli compagni della nostra vita............................

Sinceramente non è la prima volta che osservando il cortile di casa mia, un tempo allietato da decine di passeri, noto un triste silenzio. I passeri sono sempre più rari. In questi giorni di freddo intenso ho posato, come di consueto, un pò di briciole di pane su un trespolo che anni fa ho sistemato in fondo al cortile, nel luogo più tranquillo. Ma di passeri ne ho visti ben pochi. Qualche merlo, un paio di tortore e niente più. Solo una decina di anni fa quelle briciole sarebbero state divorate in poche ore, ora giacciono ammuffite e tristi sul trespolo deserto. In effetti, se fate attenzione quando passeggiate per il paese o nella campagna, si vedono sempre più colombi, tortore o gabbiani ma sempre meno passeri. Il motivo? Sinceramente non lo so, ma ho intenzione di approfondire il tema. Temo però quello che potrei scoprire, temo che la scomparsa progressiva di questi nostri piccoli amici sia da imputarsi a questo inquinamento selvaggio che nessuno risparmia, tanto meno i più indifesi. Da sempre i passeri convivono con l'uomo, negli insediamenti urbani come nelle zone a coltivazioni agricole, dove si sono adattati fino a divenire una specie nociva per l'agricoltura. Oggi però lo scenario è cambiato: preoccupazione è stata espressa in questi ultimi anni dai ricercatori e dalla gente comune sulla riduzione dei passeri sia nelle aree rurali che nelle città, tanto che specie come la Passera europea e la Passera mattugia sono attualmente classificate da BirdLife International come 'Spec 3', ossia specie in declino a livello europeo. Quali sono i motivi della crisi, e quali le soluzioni possibili per fronteggiare questo preoccupante fenomeno? Per rispondere a questi interrogativi la LIPU-BirdLife Italia, la Provincia di Pisa e lUniversita di Pisa, hanno organizzato un studio che coinvolge l'Europa intera. Certamente è buona cosa studiare il fenomeno ma temo che il rimedio rimarrà sulla carta come tante, troppe altre volte. Temo pure che presto il nostro cielo diventerà desolatamente vuoto e la colpa come sempre sarà anche nostra che non facciamo nulla per salvaguardare questi nostri compagni di viaggio, che nulla sanno di pesticidi, diabrotica e ogm. Loro vivono come natura comanda, siamo noi, che non ci adattiamo. La combattiamo, la modifichiamo, la usiamo per i nostri scopi sacrificando piano piano la vita di tanti animali che assieme a noi, sotto lo stesso cielo, sono arrivati fino a qui sfidando il tempo. Sarebbe triste se dopo il progressivo declino delle nostre amate rondini pure i passeri dovessero scomparire. Voglio come mia consuetudine lasciare qui oggi una celebre frase che un capo indiano "Toro Seduto" profetizzò 150 anni fa dopo lo sterminio dei cervi sulle sue montagne ad opera della deforestazione posta in atto dagli uomini bianchi causa la costruzione della ferrovia; Questo profetizzava Toro Seduto "........Ciò che accade ora agli animali presto accadrà agli uomini".

Daniele V.

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