Sicurezza nucleare
09:22 Posted In Nucleare Edit This 0 Comments »
Le cose non succedono mai per caso amici dell'ambiente e forse è stato proprio il blitz di Greenpeace a far aumentare i timori per la sicurezza nucleare in Francia ma, motivazioni a parte, i principali quotidiani d’oltralpe titolano in questi giorni che il colosso dell’energia francese EdF dovrà investire tra 10 e 15 miliardi di euro per adattare le sue centrali nucleari ai nuovi standard richiesti dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese (ANS) dopo gli stress test effettuati in seguito al disastro di Fukushima. La Francia è stata chiamata ad effettuare gli stress test perché, in ambito europeo, è la nazione con il maggior numero di centrali nucleari in attività che dopo l’incidente di Fukushima non ha cambiato la propria politica sul nucleare. Sono 58 le centrali che forniscono energia alla Francia per il 75% del fabbisogno nazionale, e agli stati limitrofi compresa l’Italia. E’ stato il primo ministro Francois Fillon a diramare il rapporto dell’Agenzia per prevenire un incidente grave o limitarne lo sviluppo. Non si parla di chiusura degli impianti perché il loro livello di sicurezza è “sufficiente”, ma di messa in sicurezza. Una necessità che dopo il blitz pacifico di Greenpeace e l’esempio di Fukushima, è tutt’altro che trascurabile. Il rapporto dell’ANS chiede un “rafforzamento oltre gli attuali limiti di sicurezza il più presto possibile” e mette in evidenza nel personale una mancanza di consapevolezza dei reali rischi legati ad eventi sismici e una inadeguata manutenzione degli strumenti per il pompaggio dell’acqua. Entro sei mesi queste mancanze dovranno essere colmate dalle centrali nucleari della Francia. Per rafforzare la sicurezza e per migliorare l’efficacia degli interventi in caso di necessità, l’Agenzia ha richiesto l’istituzione di una forza rapida d’intervento, che potrebbe realizzarsi entro il 2014, capace di intervenire in 24 ore per limitare i danni di una qualsiasi calamità possa abbattersi sugli impianti. Questi interventi che, ricordiamo comporteranno stanziamenti di 10-15 miliardi di euro, dovranno essere sostenuti in parte dai cittadini, con rincari sulla bolletta elettrica. Un altro piccolo passo avanti verso la sicurezza amici del GVA, sappiamo tutti che in caso di incidente nucleare in Francia, i primi ad essere irradiati saremmo proprio noi, visto il tragitto delle perturbazioni.
D.V.
D.V.
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