Rifiuti e corte dei conti

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L'unione europea si è espressa amici dell'ambiente. Era nell'aria ed è arrivata la sentenza: l’Italia non può far vivere nei rifiuti i suoi cittadini, e per questo è stata condannata ad una pena simbolica da parte della Corte per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Il giudice, si legge nella motivazione, ha condannato l’Italia a causa di una emergenza infinita. Dal 1994 al 2009 infatti in Campania l’emergenza rifiuti è rimasta tale e quale, costringendo i cittadini a vivere un mezzo all’immondizia come in una bidonville del terzo mondo. Per questo 18 abitanti di Somma Vesuviana si erano uniti in una class action per chiedere i danni alla Corte di Strasburgo, ma oltre al danno hanno ricevuto anche la beffa. I napoletani infatti avevano chiesto un risarcimento a causa dei problemi di salute che occorrono quando si vive in quelle situazione di disagio, ma la Corte, pur riconoscendo la mancanza di “umanità”, non ha stabilito danni reali. Secondo il giudice infatti, gli studi sulle conseguenze per la salute non sono stati sufficientemente concreti da stabilire un risarcimento danni. Insomma, c’è la possibilità che vivere nell’immondizia faccia male, ma non si sa quanto. Per questo è stata respinta la richiesta di risarcimento di 15 mila euro fatta dall’accusa. Ma non finisce qui. Infatti la beffa ha colpito praticamente tutti. Ha colpito l’Italia per l’ennesima magra figura a livello europeo, ha colpito i cittadini che si ritrovano ancora nell’immondizia senza però il risarcimento, ed ha colpito persino l’avvocato della class action, la categoria che di solito ci guadagna più di tutti, che ha chiesto 20 mila euro di spese legali, ma se n’è viste riconoscere solo 2.500. Beffata anche la nuova amministrazione De Magistris, con il sindaco che lamenta di dover pagare per i danni realizzati dalle amministrazioni precedenti. L’unica ad essere d’accordo è Legambiente che parla di una sentenza “assolutamente condivisibile” che però ricorda che il problema non è solo campano, ma la soluzione dev’essere adottata un po’ in tutta Italia. Che dire che già non sapevamo...........

D. V.

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