Tantalio

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In occasione delle vacanze di fine anno ci siamo accorti che il calo degli acquisti degli italiani ha riguardato tutti i generi di prodotti, salvo uno: i telefonini. Per rendere sempre più piccoli e appetibili questi campioni dell’industria elettronica occorrono componenti miniaturizzate che usano metalli con particolarità peculiari, quali Nikel, Palladio e Tantalio. Per la realizzazione dei microcondensatori interni ad alta capacità non si può più fare affidamento sulla ceramica, e bisogno ricorrere a materiali più duttili e ancora più resistenti alle temperature e alle frequenze come appunto il Tantalio, il cui prezzo è salito alle stelle a causa della domanda mondiale da parte della telefonia mobile. Questo metallo raro, durissimo e denso, resistente agli acidi, ottimo conduttore e con un punto di fusione elevatissimo si estrae da uno speciale tipo di sabbia scura, debolmente radioattiva, detta “Coltan” (da Colombine e Tantalite) i due minerali che la compongono. L’affare del Tantalio a questo punto si complica, perché le riserve si trovano in Brasile, in Australia e in Africa, in particolare in Monzambico e nella repubblica popolare del Congo. Qui sono spuntate miniere che sembrano gironi dell’inferno, dove migliaia di di lavoratori la maggior parte bambini guadagnano qualche dollaro e si ammazzano di fatica scavando a mani nude per arricchire una manciata di sfruttatori monopolisti. Secondo i rapporti dell’ONU degli ultimi dieci anni, migliaia di tonnellate di Coltan lasciano illegalmente il paese ogni anno, insieme a diamanti, oro, colbalto e altre materie prime preziosissime. Tra gli innumerevoli e incalcolabili danni di questo commercio famelico (che si può contrastare anche riciclando il proprio cellulare) ce ne sono alcuni altamente distruttivi. In quelle aree dell’Africa equatoriale si trovano riserve naturali e parchi nazionali di inestimabile valore che sono deturpati e violentati dagli impianti di estrazione e dalle masse di disperati che da essi dipendono. Questi patrimoni dell’umanità sono gli ultimi luoghi al mondo dove si possono ancora trovare (tra le mille altre specie in pericolo) i gorilla orientali, tra i quali i gorilla di montagna il cui numero è diminuito paurosamente. In attesa di scoprire se i telefonini facciano o no  male alla salute umana, sappiamo con certezza che a quella dell’ambiente e della natura fanno malissimo. Potremo vivere senza tante cose in futuro ma non vivremo senza questo pianeta. A chi telefoneremo quando attorno a noi ci sarà solo silenzio.

Fonte ( Le Scienses)
D.V.

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