Petrolio: l'ultimo respiro?

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Oggi parliamo di petrolio amici dell'ambiente, un problema oggi e peggio ancora sarà il domani. Secondo gli ultimi dati dell’USGS (Servizio Geologico degli Stati Uniti) sotto di noi sono ancora disponibili riserve di petrolio sufficienti per soddisfare il nostro fabbisogno, a ritmi attuali, per altri 50 anni, ma è chiaro che la domanda è in continuo aumento. Cosa accadrà dopo il 2060? Se, come molti sperano, la maggiore efficienza dei consumi e l’introduzione delle rinnovabili dovrebbe ridurre il nostro tasso di consumo attuale, non è detto che lo stesso possa avvenire anche al di fuori dei Paesi Occidentali visto che Cina, India e Brasile, ma anche altre nazioni in via di sviluppo, potrebbero riportare questo consumo ai massimi storici. La teoria del picco di petrolio (il punto massimo di estrazione dopo il quale ne sarà disponibile sempre meno fino all’esaurimento) non è nuova, ma risale ad oltre 50 anni fa. In linea teorica è corretta perché trattandosi di un materiale fossile non ce n’è all’infinito. L’inventore della teoria, il geologo King Hubbert, stimò il momento del picco negli anni ’70. Questa data è stata portata in avanti più volte, i teorici sostengono che il picco sia già stato raggiunto nel novembre 2009, data da cui non si sono più registrate estrazioni maggiori. Una cosa è certa: non ne avremo per sempre. Tornando alla nostra rilevazione, secondo l’istituto americano attualmente c'è ancora 1miliardo di barili di petrolio sotto di noi. Come spiegato già in un precedente articolo, fino ad oggi ne sono stati estratti circa un miliardo, dunque numeri alla mano sembra che ce ne siano ancora tanti. Ed invece non è così semplice, dato che è vero che ce n’è ancora a disposizione, ma diventa sempre più complicato estrarlo dato che si trova sempre più in profondità, in aree delicate come i poli, o nelle sabbie bituminose. Con conseguenze inimmaginabili sull’ambiente dovute alle attività estrattive. Da tutti questi dati emerge un quadro piuttosto chiaro che si può riassumere con poche frasi: il petrolio prima o poi finirà, non si sa quando e forse, grazie alle moderne tecnologie il picco deve ancora arrivare. Ma sicuramente il suo prezzo continuerà a salire perché se un secolo fa bastava fare un buco nel terreno per trovare dell’oro nero, ora è molto più complicato e dunque un barile di petrolio alla produzione, e di conseguenza in tutto l’iter fino ai rivenditori, costerà sempre di più. Estraendo petrolio dal sottosuolo l'umanità (o almeno parte di essa) ha goduto di un bum economico senza euguali ma è altrettanto vero che abbiamo inquinato questo pianeta al limite di non ritorno e con l'estrazione delle rimanenti scorte avremo portato in superfice miliardi di tonnellate di immondizia. Il petrolio si rivelerà l'ultimo respiro per l'umanità?

D.V.

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